Chiesa dei SS. Abbondio e Abbondanzio
Fuori dal centro abitato, a poca distanza ad est di Rignano, vi è la Chiesa dei SS. Abbondio e Abbondanzio, già raggiungibile dal paese per un sentiero che usciva dall’antica porta presso la Torre dei Savelli (ora è accessibile per una strada carrozzabile, via di S. Abbondio, al km 40.100 della via Flaminia).
L’edificio incorpora molti materiali romani: su un’ara poggia la mensa dell’altare, fiancheggiata da due colonne; all’esterno, sul lato meridionale, la porta ha un architrave romano e, dinanzi, altre due colonne; blocchi lisci ed un cippo con l’iscrizione funeraria di Clodius Fabatus sono inseriti alla base del campanile. Questi materiali, ed altri sparsi per l’area circostante, nonché strutture murarie visibili lungo la moderna strada, attestano l’esistenza sul sito dove ora sorge la chiesa di un insediamento romano, quasi certamente una villa. Imprecisabile l’antichità e la natura delle due cavità artificiali sul costone ad ovest della chiesa (tagliato in parte dalla strada moderna) così come della struttura semicircolare rivestita di blocchi squadrati e coperta da una calotta absidata, non più visibile, già considerata un ninfeo romano, ma forse parte di un piccolo isolato edificio medievale. Un frammento di arco di ciborio altomedievale (sec. IX) inserito nella parete orientale della chiesa, accanto all’abside, costituisce, insieme ad altri due murati all’interno nell’arco trionfale, una delle prove che qui sorgesse una chiesa più antica, quella «iuxta montem Soractis» da cui Ottone III avrebbe traslato i corpi dei martiri Abbondio e Abbondanzio.
La chiesa, ad aula unica, si distingue nettamente in due parti, di cui la più antica (prima metà del XII secolo) è quella posteriore con l’abside ed il campanile, costruita in laterizi. Il bel campanile ha tre ordini di bifore, con piastrini al primo piano e colonnine negli altri; cornici in mattoni con mensole corrono lungo le linee di separazione dei diversi piani e all’imposta delle voltine delle bifore, segnate da una sottile risega.
Ad una ristrutturazione del XIV secolo si devono il corpo anteriore della chiesa, costruito in tufi e materiale eterogeneo, e gli arconi ogivali su pilastri che suddividono l’interno in quattro campate, realizzando uno spazio tipico degli edifici degli ordini mendicanti. L’arco trionfale è decorato da un vasto ciclo di affreschi, databili al XII secolo, con l’Agnello dell’Apocalisse circondato dai simboli evangelici, il Cristo entro un clipeo con ai lati i Seniori dell’Apocalisse; alla fine del 1500 all’interno dell’abside fu dipinta l’Incoronazione della Vergine . a destra dell’abside è l’accesso alla piccola cripta, di forma irregolarmente trapezoidale, costruita con tufi e laterizi intonacati, coperta con volta a botte ribassata e con colonne inserite negli spigoli; in fondo al corridoietto terminale è un piccolo altare su cui è dipinto l’arcangelo Michele con il volto incorniciato dai biondi capelli, le ali candide e la tunica violacea.