Catacomba di San Teodora

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Nel territorio a nord di Roma la diffusione capillare del Cristianesimo è attestata già nella prima epoca costantiniana. I numerosi cimiteri paleocristiani, assegnabili al periodo compreso tra il IV e V secolo, sono dislocati soprattutto lungo i principali assi viari e documentano non solo la precoce adesione alla fede cristiana, ma anche la presenza di insediamenti sparsi in età tardo-antica nella regione compresa tra Roma ed il Soratte.

La maggiore delle catacombe sulla via Flaminia è quella di Santa Teodora a Rignano Flaminio.
Teodora, nobile romana, fu – secondo la passio – colei che recuperò e seppellì i corpi dei santi Abbondio e Abbondanzio, il cui martirio – ordinato dall’imperatore Diocleziano – avvenne al XIV Km della via Flaminia verso il 304 d.C.

Alle catacombe (già note dal 1600, quando furono spogliate dei materiali e di molte reliquie) si accede dalla Chiesa di Santa Teodora: il primo nucleo di gallerie (A-D) è costituito da un braccio principale che dava accesso a vari ambulacri con loculi su più ordini, e ad un vano più ampio, un cubicolo (c) con arcosoli e fosse. Altri nuclei di gallerie, in origine indipendenti, sono stati collegati tra loro ed al primo nel XVIII secolo, tramite moderni passaggi. Le iscrizioni funerarie, in gran parte graffite sulle chiusure dei loculi, consentono di fissare la cronologia tra la metà del IV e gli inizi del V secolo d.C. A sud-ovest del complesso è testimoniata l’esistenza di un grande ambiente, non più accessibile, considerato una basilichetta sotterranea: qui il De Rossi localizzava le sepolture dei quattro martiri della persecuzione di Diocleziano (Abbondio, Abbondanzio, Giovanni e Marciano), uccisi al XIV miglio della via Flaminia nella proprietà della matrona romana Teodora (…in praediolo suo…). I corpi dei SS. Abbondio e Abbondanzio dovevano trovarsi nella chiesa a loro dedicata a Rignano quando, intorno all’anno 1000, furono traslati a Roma per volere di Ottone III, mentre i corpi di Giovanni e Marciano, martirizzati insieme a loro, vennero posti sotto l’altare del duomo di Civita Castellana, dove furono nuovamente scoperti nel 1230.

Successivi scavi operati presso le Catacombe di Rignano verso la metà del 1700 consentirono il ritrovamento di 11 corpi di Martiri e, successivamente, nel 1747, di altri 50 corpi che furono portati nella Chiesa Collegiata.

Solenni festeggiamenti furono fatti dal 21 al 25 maggio 1747 e, a ricordo di quel ritrovamento, fu fatta costruire l’attuale chiesa in onore di Santa Teodora.

Una cassa in piombo contenente i resti di Santa Teodora e dei Santi Martiri è riposta nella cappella della Beatissima Vergine nella chiesa di S. Bartolomeo all’Isola Tiberina in Roma.